Black, Christopher

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


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Christopher F. Black è uno storico inglese, professore emerito all'Università di Glasgow.

Profilo

Specialista di storia sociale e religiosa, con particolare attenzione al caso italiano, è noto al pubblico degli specialisti e cultori italiani di storia moderna soprattutto per due sue opere di sintesi: Church, Religion and Society in Early Modern Italy (2004) e The Italian Inquisition (2009).

The Italian Inquisition

Il volume, che vanta una traduzione in italiano apparsa nel 2013 presso Carocci, è la prima sintesi sull'Inquisizione operante nei territori italiani scritta da uno specialista straniero. Ha inoltre la particolarità di includere nell'analisi anche l'attività dell'Inquisizione spagnola operante nei viceregni di Sicilia e Sardegna, e copre un arco cronologico che va dal XV al XVIII secolo. Esso ha suscitato apprezzamenti ma anche vive critiche, a partire dalla scelta del titolo, suggestiva e non poco accattivante: definire una specifica '"Inquisizione italiana", ad essere rigorosi e puntigliosi, sarebbe un macroscopico errore metodologico, data la ben nota e netta suddivisione di competenze tra l'Inquisizione romana operante nei principali stati della parte centro-settentrionale della Penisola e l'Inquisizione spagnola operante in Sicilia e Sardegna (che, a dire di Black, rimasero pienamente "italiane" nonostante il dominio spagnolo esercitato anche attraverso l'Inquisizione), mentre nel Regno di Napoli (la cui popolazione, com'è noto, si rivoltò contro l'Inquisizione spagnola) formalmente non venne introdotta nessuna delle due istituzioni e il potere inquisitoriale fu demandato ai vescovi (così come nella piccola Repubblica di Lucca). Alcuni giudizi sul "carattere" degli Italiani sono inoltre troppo tranchant e frettolosi (per es. quando afferma, che a causa dell'Inquisizione, "Italians remains adept at evasive story telling and dissimulation": p. 258 dell'edizione inglese). Adottando tale punto di vista, Black, il cui approccio è essenzialmente quello di uno storico sociale, afferma comunque di inserirsi sulla scia degli studi di John Tedeschi, Simon Ditchfield, e soprattutto di Adriano Prosperi, attenti a definire una specifica via italiana alla modernità, nella quale l'azione dell'Inquisizione avrebbe giocato un ruolo primario, nonché a indagare come il "disciplinamento" post-tridentino avrebbe plasmato il "carattere" degli Italiani.

The Italian Inquisition, appena pubblicato, è stato oggetto di una lunga recensione di Vincenzo Lavenia apparsa nella rivista "Storica"1, ma ne ha trattato anche Michaela Valente in una rassegna pubblicata in un numero del 2012 della "Rivista di storia e letteratura religiosa"2.

L'edizione italiana del libro è stata recensita da Paolo Mieli sul Corriere della Sera del 22 gennaio 20133.

Bibliografia (parziale)

  • Italian confraternities in the sixteenth century, Cambridge University Press, Cambridge 1989
  • (a cura di) Atlas of the Renaissance, Cassel, London 2003 (trad. italiana Atlante del Rinascimento, Istituto Geografico De Agostini, Torino 1994)
  • Church, Religion and Society in Early Modern Italy, Palgrave Macmillan, Basingstoke 2004 ISBN 0333618459
  • The public face of post-tridentine Italian confraternities in "Journal of Religious History", 28, fasc. 1, 2004, pp. 87-101
  • (a cura di, con P. Gravestock) Early Modern Confraternities in Europe and the Americas: International and Interdisciplinary Perspectives, Ashgate, Aldershot 2006
  • Society in E. Cameron (a cura di) The Sixteenth Century (series: The short Oxford history of Europe) Oxford University Press, Oxford 2006, pp. 89-115
  • The Italian Inquisition, Yale University Press, New Haven-London 2009 (trad. italiana Storia dell'Inquisizione in Italia: tribunali, eretici, censura, a cura di G. L. D'Errico, Carocci, Roma 2013)

Article written by Redazione | Ereticopedia.org © 2013

et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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