Lancillotti, Biagio

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Biagio Lancillotti, citato nelle fonti anche come Biasio di Cristoforo, è stato un tessitore di seta vissuto nel XVI secolo, perseguitato dell'Inquisizione veneziana.

Era seguace dell'eresia millenaristica di Benedetto corazzaro. Fu processato dall'Inquisizione di Venezia nel 1573 insieme a tre suoi colleghi artigiani, Domenico di Lorenzo, calzolaio, Benedetto Floriani, liutaio, e Lunardo Forlano, cardatore.
Durante il processo affermò di credere alla prossima venuta di un personaggio messianico, forse un "papa angelico", che avrebbe unificato l'Europa e il Mediterraneo e convertito i Turchi.
Insieme agli altri tre coimputati, fu condannato ad essere esposto in pubblico per due ore dentro una gabbia a cui fu affisso un cartello che menzionava gli errori ereticali del gruppo. La sentenza fu eseguita in piazza San Marco il 19 settembre 1573.

Bibliografia

  • Carlo Ginzburg, Due note sul profetismo cinquecentesco, in "Rivista storica italiana", 78/1, 1966, pp. 185-227.
  • John J. Martin, Venice's hidden enemies: Italian heretics in a Renaissance city, University of California Press, Berkeley 1993, in part. pp. 201-205.
  • Ottavia Niccoli, "Prophetie di musaicho". Figure e scritture gioachimite nella Venezia del Cinquecento, in Forme e destinazione del messaggio religioso. Aspetti della propaganda religiosa nel Cinquecento, a cura di Antonio Rotondò, Olschki, Firenze 1991, pp. 197-227.

Voci correlate

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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