Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Benedetto Mandina (Melfi, 1547 - Napoli, 1604) è stato un vescovo ed inquisitore, membro dell'ordine teatino.
Si addottorò in utroque iure a Napoli. Entrò nell'ordine teatino nel dicembre 1583 (e fece la professione l'8 dicembre 1584). Si trasferì quindi a Roma, dove entrò in relazione con vari membri della Curia, particolarmente con Giulio Antonio Santoro. Su sua raccomandazione fu nominato vescovo di Caserta nel 1594. Nel 1596 fu inviato in missione nel Regno di Polonia per perorare una più stretta alleanza tra polacchi e imperiali contro la minaccia turca.
Dall'aprile 1598 fu ministro del Sant'Uffizio nel Regno di Napoli.
Fu consultore del Sant'Uffizio durante i periodi di permanenza a Roma e in quanto tale intervenne nelle fasi finali del processo di Giordano Bruno.
Bibliografia
- Vincenzo Lavenia, Mandina, Benedetto, in DBI, vol. 68 (2007).
- Giovanni Romeo, Per la storia del Sant'Ufficio a Napoli tra Cinque e Seicento. Documenti e problemi, in "Campania sacra", VII, 1976, pp. 5-109: pp. 25-27.
- Pierroberto Scaramella, Le lettere della congregazione del Sant'Ufficio ai tribunali di fede di Napoli 1563-1625, Edizioni Università di Trieste, Trieste 2002.
Link
- Scheda su Benedetto Mandina sul sito Symogih.org
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]