Zapata y Cisneros, Antonio

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Antonio Zapata y Cisneros (Madrid, 8 ottobre 1550 - Madrid, 27 aprile 1634) è stato un inquisitore e cardinale spagnolo, membro della Congregazione del Sant'Uffizio e Inquisitore Generale di Castiglia.

Fu inquisitore di Cuenca e di Toledo. Nel 1587 fu nominato vescovo di Cadice, nel 1596 di Pamplona e nel 1600 arcivescovo di Burgos. Nel 1599 era entrato a far parte del Consiglio di stato della monarchia spagnola, carica che non esercitò durante il lungo soggiorno a Roma e riprese nel 1618. Nominato cardinale nel 1604, si trasferì a Roma dove risiedette stabilmente fino al 1617. Fu allora incluso tra i membri del Sant'Uffizio. Nel 1610, in qualità di ambasciatore spagnolo a Roma, difese gli statuti di limpieza de sangre di Toledo contro la prosposta di una loro riforma. Dal 1620 al 1622 fu viceré di Napoli. Nel 1627 fu nominato inquisitore Generale di Castiglia, carica da cui fu rimosso nel 1632 a causa della sua opposizione ad Olivares.

Bibliografia

  • J. Goñi, Zapata, Antonio, in DHEE, vol. 4, pp. 2802-2805.
  • Juan Ignacio Pulido Serrano, Zapata Cisneros, Antonio de, in DSI, vol. 3, p. 1716.
  • Pierre-Noël Mayaud, Les «Fuit congregatio sancti officii in … coram …» de 1611 à 1642. 32 ans de vie de la Congrégation du Saint Office, in "Archivum Historiae Pontificiae", 30, 1992, pp. 231-289: pp. 262-63, 287.

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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