D'Alessio, Antonio

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Antonio D'Alessio è stato un eretico radicale del XVI sec.

Fu membro del gruppo valdesiano radicale dei discepoli di Juan de Villafranca ed ospitò in casa sua a Napoli alcuni riunioni del gruppo, mentre il Villafranca era malato e prima che quest'ultimo si trasferisse in casa di Isabella Breseño.
Arrestato a Napoli nel dicembre 1552, fu condannato il 9 marzo 1553 alla fustigazione pubblica, a una multa di 200 scudi d'oro da versare al Sant'Uffizio e al servizio sulle galere (pena condonatagli previo il pagamento di altri 200 scudi) e a vestire l'abitello.
Abiurò pubblicamente a Roma il 21 marzo 1553.

Di nuovo arrestato nel maggio 1553, fu confinato prima nel monastero di S. Pietro a Vincoli poi in quello di Sant'Agnello in Napoli.

Bibliografia

  • Luca Addante, Eretici e libertini nel Cinquecento italiano, Laterza, Roma-Bari 2010 (in part. pp. 48-49, 52-54 e 160).

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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