Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Antonello Grotto è stato un notaio ed esule religionis causa del XVII sec.
Originario di Piovene, era notaio a Schio. Aveva aderito in segreto alla Riforma protestante e uscì allo scoperto dopo l'Interdetto scagliato da papa Paolo V contro la Repubblica di Venezia. Nel 1609 fu processato dall'Inquisizione di Vicenza, subendo anche la tortura. Si salvò con l'abiura, ma decise quindi di emigrare per poter professare liberamente la propria fede, trasferendosi con la sua famiglia a Sondrio, allora sotto lo Stato dei Grigioni. La sua famiglia fu travolta dalle vicende del Sacro macello della Valtellina]] (1620): Antonello Grotto riuscì a sfuggire al massacro, riuscendo a mettere in salvo i tre figli più grandi, ma la moglie Anna Liba fu intercettata e trucidata con la figlioletta di due mesi in braccio.
Bibliografia
- Alessandro Boarin, "Negozio di religione" di Antonello Grotto, notaio Vicentino (1606-1609 circa), in "Acta Histriae", 21, 1/2, pp. 107-115.
- Silvano Fornasa, Roghi alla vicentina. Diffusione e repressione della Riforma protestante ad Arzignano, Schio e Valdagno, in «Quaderni del Gruppo Storico Valle dell’Agno», anni 22-23, n° 41 (maggio 2018), pp. 5-35: p. 31.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]