Di Sas, Anna

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Anna Di Sas, detta "Zerbina", è stata una donna processata per stregoneria a Poschiavo tra maggio e luglio 1675, condannata a morte

Era figlia di Thomaso Violina. Sposata con Steffan di Sas, risiedeva col marito a Vervio in Valtellina. Trovandosi a Poschiavo dove era proprietaria di campi che dava in affitto, fu accusata di furti, fornicazione e di stregoneria. I furti erano legati a quest'ultima, in quanto il diavolo le aveva donato una "torta di sangue", ordinandole di rubare.
Imprigionata, dichiarò di essere incinta, ma la cosa si rivelò senza fondamento. Torturata, confessò e ritrattò più volte le colpe attribuitele, cedendo infine e confessando definitivamente. Era stata accusata di aver partecipato al sabba, commesso malefici e iniziato diversi bambini alle arti stregonesche (tutti i bambini chiamati a testimoniare negarono però il fatto).
Fu condannata a morte e decapitata.

Fonti e bibliografia

  • Gaudenzio Olgiati, Processi di Stregoneria nella Antica Giurisdizione di Poschiavo 1675-1681, trascritti da R. Juvalta (1969), vol. III, pp. 17 sgg.

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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