Basigheddu, Anna

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Anna Basigheddu o Basigueddo (Nuoro, fine XVI secolo – XVII secolo) è stata una donna perseguitata per stregoneria dall'Inquisizione di Sardegna.

Cenni biografici

Nata a Nuoro nel XVI secolo, venne inquisita in contemporanea con Perdìtta Basigheddu, di cui era probabilmente una parente stretta.
Il suo arresto ebbe luogo nel luglio 1604 con l’accusa di «proposizioni eretiche e sospettata di avere un patto tacito con il diavolo». Come nel caso di Perdìtta, il tribunale non dispose il sequestro di beni, a significare che il reato di cui era accusata non era di tale gravità da giustificare tale misura, secondo il regolamento divulgato del Tribunale dell’Inquisizione di Toledo nel 1561.
La donna, come indicato nella Relación de las causas pendientes y relativo al triennio 1602–1604, era vecchia e sorda: per questo motivo, l’inquisitore Martín Oçio y Vecila, ignorando il parere del fiscale, che spingeva per iniziare comunque l’istruttoria, prese la decisione di farla ricoverare nell’ospedale di Sassari in attesa di eventuali miglioramenti che permettessero di iniziare il processo. Il 20 marzo 1605, dopo 9 mesi in cui Anna era rimasta agli arresti in ospedale, l’inquisitore Bartolomé de Argüello, «mosso a compassione, ebbe la prima udienza con la rea», ma la documentazione non fornisce ulteriori dati che consentano di capire come andò a finire la vicenda.
La decisione presa in autonomía dall’inquisitore Oçio, in seguito, formò parte di una serie di accuse verso di lui, che portarono a un’indagine interna al tribunale. Dalle carte si apprende come l’inquisitore fu accusato di aver portato con sé la donna durante una delle sue numerosissime visite ad Ampurias (sede di diocesi di cui era canonico Augustín Ángel Bastelga, ex consultore e qualificatore del Sant’Uffizio in Sardegna e fratello di Francisco, segretario del tribunale), con al seguito numerosi funzionari, lasciando quasi del tutto sguarnite le carceri segrete del castello aragonese di Sassari, sede del tribunale.
La data e il luogo di morte di Anna Basigheddu sono sconosciute.

Bibliografia

  • Salvatore Loi (a cura di), Inquisizione, magia e stregoneria in Sardegna, AM&D, Cagliari 2000.
  • Salvatore Pinna, «La inquisición en la villa de Nuoro», in Sardegna Antica. Culture mediterranee, n. 54, 2018, pp. 16-18.
  • Salvatore Pinna, Da Nùgor a Nùoro. Studi storici su un villaggio medievale sardo, NuovaPrhomos, Città di Castello 2022.
  • Tomasino Pinna, Storia di una strega: l'inquisizione in Sardegna: il processo di Julia Carta, EDES, Sassari 2000.

Article written by Salvatore Pinna | Ereticopedia.org © 2024

et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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