Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Angelo Vincenzo Dania (Ovada o Veltri, 13 settembre 1744 - Albenga, 6 settembre 1818) è stato inquisitore e vescovo, appartenente all'ordine domenicano.
Si formò presso il convento di S. Domenico in Genova e presso lo Studio generale domenicano a Bologna. Fu a lungo lettore di teologia a Genova; nel 1782 ottenne il grado di magister sacrae theologiae; nello stesso anno divenne vicario generale dell'Inquisizione di Genova (sotto l'inquisitore Giovanni Stefano Anselmi), ruolo che ricoprì fino alla soppressione del Sant'Uffizio a Genova nel 1797.
Nel 1802 fu nominato vescovo di Albenga.
Fu predicatore ed oratore molto stimato e fu in contatto con prelati giansenisti.
Si adeguò con accortezza al mutare dei contesti politici tra età napoleonica e Restaurazione.
Fu filonapoleonico e partecipò al sinodo nazionale di Parigi del giugno 1811, riavvicinandosi quindi alla Santa Sede (il 2 ottobre 1814 scrisse una lettera di ritrattazione).
Nel 1815 salutò con favore l'annessione della Liguria al Regno di Sardegna.
Bibliografia
- Giovanni Assereto, Dania, Angelo Vincenzo, in DBI, vol. 32 (1986).
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]