Angelica di Gherardo (presunta strega, XVI sec.)

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Angelica di Gherardo (citata anche come Angelica di Giusto) è stata una donna processata per stregoneria dall'Inquisizione di Siena nel 1584.

Era attiva a Radicondoli e dintorni. Sorta di protopediatra, curava i bambini ammalati con un certo successo. Quando fu processata dall'Inquisizione senese nel 1584 era ormai molto anziana (aveva 75 o 76 anni). Con lei collaborava la figlia Antea, coinvolta nel processo. La sua figura corrispondeva quasi perfettamente allo stereotipo classico della strega: vecchia, di brutto aspetto, dal carattere difficile, tendeva a minacciare disgrazie a chi la contrariasse. Per giunta anche la madre aveva avuto a suo tempo fama di strega. Angelica non era tuttavia povera. Si faceva pagare per le cure prestate ed emerge tra le testimonianze processuali il sospetto che la donna facesse prima ammalare i bambini, maleficiandoli, per poi ricavare un profitto dalle cure somministrate.

Bibliografia

  • Oscar Di Simplicio, Inquisizione, stregoneria, medicina. Siena e il suo Stato (1580-1721), Il Leccio, Monteriggioni (SI) 2000, pp. 181 sgg.
  • Oscar Di Simplicio, Autunno della stregoneria. Maleficio e magia nell'Italia moderna, Il Mulino, Bologna 2005, pp. 144 sgg.

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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