Zaccaria, Andrea

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Andrea Zaccaria di Marco (Nicosia. anni ’40 del XVI secolo – …?) fu allievo dello Studio di Padova, chierico e rampollo di una famiglia dell’aristocrazia cipriota. Suo padre Marco fu rasonato fiscale della Real Camera di Cipro.

Andrea Zaccaria nacque a Nicosia negli anni ’40 del XVI secolo. Era destinato a seguire la carriera ecclesiastica e già negli anni dei suoi studi universitari si era assicurato le rendite di un arcidiaconato di Nicosia. Era stato mandato a Padova per studiare diritto, ma già nel 1558 manifestava al padre il desiderio di dedicarsi agli studi di filosofia. Si dichiarava inoltre intenzionato a rinunciare ai benefici ecclesiastici di cui godeva, dal momento che essi – come affermava – erano in contrasto con le sue convinzioni. Come si sarebbe dimostrato in seguito, durante il suo soggiorno a Padova Andrea entrò in contatto con una cerchia di simpatizzanti della Riforma, come Oddo Quarto di Monopoli, in strette relazioni con diversi esponenti del gruppo degli “spirituali”; con il conte bresciano Ulisse Martinengo, fuggito poi a Ginevra e divenuto allievo di Théodore de Bèze e in seguito pastore calvinista a Chiavenna; con Giovanni Battista Gavardo, Marc’Antonio Gandino e altri.
La combinazione di cultura erasmiana e cultura protestante e la propensione a diffondere il pensiero evangelico da parte della cerchia di Padova causarono una procedura di accusa da parte dell’Inquisizione a carico dei suoi membri, tra cui anche di Andrea. Nell’indagine svolta su quest’ultimo fu implicato anche suo padre Marco che abitava a Nicosia, perché venne sequestrata una ricca e compromettente corrispondenza intercorsa fra i due. Da segnalare, inoltre, il fatto che nella biblioteca di Marco furono trovati libri proibiti. Il padre fu arrestato e deferito al Sant’Uffizio di Venezia. Qui prese le distanze dal dissenso religioso del figlio, ricusò tutte le accuse e fu assolto. Alla fine, le conoscenze altolocate della famiglia Zaccaria, come pure la sua ubbidienza alla Dominante (Marco fu rasonato fiscale della Real Camera di Cipro) determinarono l’esito anche del processo a carico del figlio: la pena inflitta ad Andrea fu limitata a una serie di penitenze spirituali.
Si deve tuttavia tenere presente anche la particolare congiuntura: l’anno in cui si svolse il processo a carico dei due Zaccaria coincide con il periodo in cui a Cipro si manifestarono tensioni sociali, e in particolare ebbero luogo l’arresto e l’esecuzione capitale del rivoltoso Jacomo Diassorinò, la manifestazione di circa 8.000 persone a sostegno di lui avvenuta a Nicosia e soprattutto il coinvolgimento di alcuni aristocratici nella rivolta. Nella situazione generale si inserisce anche l’accentuarsi della minaccia ottomana nel Mediterraneo orientale che si manifestava, tra l’altro, attraverso congiure organizzate contro la dominazione veneziana nell’isola, alle quali partecipavano anche abitanti del luogo. Per conseguenza, la Serenissima aveva buone ragioni per intervenire a difesa degli Zaccaria, suoi fedeli sudditi.

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Article written by Stathis Birtachas | Ereticopedia.org © 2018

et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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