Cortese, Andrea

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Andrea Cortese è stato un prete perseguitato "per tentativo di aborto" dal tribunale vescovile di Gallipoli nel 1674.

Nell'ottobre 1674 fu accusato da una donna, di nome Petronilla, di aver tentato di farla abortire e poi ostacolato il suo parto. La donna aveva prima confessato al prete di essere incinta di Domenico Cortese, fratello del prete stesso. Secondo l'accusa, Andrea Cortese aveva procurato a Petronilla un poculo abortivo a base di prezzemolo. La donna aveva tuttavia deciso di portare avanti la gravidanza e, al momento del parto, si era rivolta al prete in cerca d'aiuto. Quest'ultimo l'aveva rinchiusa da sola in casa di una sua parente, ma le grida di dolore della donna avevano attirato le vicine e le donna era stata quindi curata da una levatrice.
Il prete fu arrestato e poi rilasciato perché gravemente malato a una gamba.

Bibliografia

  • Umberto Mazzone, Claudia Pancino (a cura di), Sortilegi amorosi, materassi a nolo e pignattini. Processi inquisitoriali del XVII secolo fra Bologna e il Salento, Carocci, Roma 2008, pp. 40 sgg., pp. 173 sgg., cap. 6 (redatto da Lucia Piccinno).

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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