Valdés, Fernando de

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


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Fernando de Valdés Salas (Salas, Asturie, 1483 - Madrid, 9 dicembre 1568) è stato un ecclesiastico spagnolo, Inquisitore Generale di Castiglia e Presidente del Consiglio Reale.

Biografia

Studiò all'Università di Salamanca, dove insegnò diritto. Membro del Consiglio Supremo dell'Inquisizione dal 1516. Nel 1546 ottenne l'arcivescovado di Siviglia. Dal 1547 fu Inquisitore Generale di Castiglia e come tale diede nuovo slancio all'Inquisizione spagnola. Punto di riferimento degli "intransigenti" spagnoli trovò un acerrimo rivale in Bartolomé Carranza, leader del fronte spirituale spagnolo. Sotto la sua direzione l'Inquisizione spagnola completò il suo assestamento e la sua trasformazione in un «apparato burocraticamente efficiente e politicamente temibile»1. A partire dal 1554, ma in particolar modo tra il 1557 e l’inizio del 1558 l’inquisitore generale e arcivescovo di Siviglia si trovò tuttavia in grave difficoltà, rischiando la disgrazia, a causa dell’avanzata della propaganda portata avanti contro di lui dal gruppo di potere gravitante intorno al suo principale nemico, Bartolomé Carranza, arcivescovo di Toledo e primate di Spagna, amico di Reginald Pole e leader degli «spirituali» spagnoli. Il Carranza, che già nel 1555 aveva accompagnato il principe Filippo in Inghilterra coadiuvando quindi il Pole al governo della Chiesa inglese ritornata all’obbedienza romana , si trovava in quel decisivo momento con lo stesso Filippo, divenuto finalmente re di Spagna, a Bruxelles, e sfruttò senz’altro la situazione a suo favore: il giovane re scrisse alla reggente di Spagna Juana di Portogallo di allontare Valdés dalla corte spagnola perché tornasse alla sua diocesi di Siviglia. Ma l’Inquisizione di Fernando de Valdés trionfò con i processi ai luterani di Valladolid e Siviglia tra 1557 e 1559 e con il processo e la carcerazione del Carranza (il cui arresto fu eseguito il 21 agosto 1559) Valdés fu anche l'estensore dell'Indice dei libri proibiti dell'Inquisizione spagnola del 1559. L'azione di Valdés fu molto apprezzata e incoraggiata da Roma da parte di Paolo IV, che aveva dal canto suo avviato la sua poderosa offensiva inquisitoriale contro il fronte italiano degli "spirituali". Nel settembre 1558 Valdés chiese a Roma poteri e facoltà speciali per la sua Inquisizione2. E Paolo IV glieli accordò con piacere: in particolare l'Inquisizione spagnola fu enormemente favorita dal fondamentale breve del 7 gennaio 1559 che sanciva che le rendite del primo canonicato di ogni diocesi spagnola spettassero agli inquisitori locali3.

Valdés servì come Inquisitore generale fino alla morte, anche se a partire dal 1566 di fatto le sue funzioni furono assolte da Diego de Espinosa.

Notevole fu la sua attività di mecenatismo, consistente perlopiù nel finanziamento della costruzione di edifici culturali e assistenziali. Promosse con i suoi lasciti testamentari la fondazione dell'Università di Oviedo.

Bibliografia

  • José Luis González Novalín, El Inquisidor General Fernando de Valdés (1483–1568), vol. I, Su vida y su obra, Oviedo 1968; vol. II, Cartas y documentos, Oviedo 1971.
  • José Luis González Novalín, Valdés, Fernando de in DHEE, vol. 4 (1975), pp. 2684-85.26

Article written by Daniele Santarelli | Ereticopedia.org © 2013

et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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