Sede inquisitoriale di Capodistria

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


L'istituzione di una sede inquisitoriale di Capodistria si rese necessaria a causa della forte presenza di seguaci della Riforma protestante nella penisola istriana, anche a seguito dell'attività di propaganda di Pier Paolo Vergerio. Proprio nell'ambito delle indagini contro Vergerio, nel dicembre 1548 Annibale Grisonio assunse l'incarico di commissario straordinario dell'Inquisizione per le diocesi di Pola e Capodistria (Grisonio tenne l'incarico fino all'estate 1549 e lo svolse di nuovo nel 1558, su mandato di Paolo IV). Capodistria divenne quindi sede stabile di un tribunale inquisitoriale dipendente dalla Congregazione del Sant'Uffizio a partire dal 1559, e la sua direzione fu affidata ai frati minori conventuali (il primo inquisitore fu fra Fermo Olmi da Venezia).

L'archivio della sede inquisitoriale di Capodistria non è probabilmente stato conservato. Esiste tuttavia un Catalogo de Padri Inquisitori dell’Istria fino al 1704, ms. conservato presso l'archivio del convento francescano di Pirano, compilato da fra Lorenzo Bragaldi da Bologna (ultimo inquisitore della lista stessa).

La sede inquisitoriale di Capodistria fu soppressa in età napoleonica, con decreto del 28 luglio 1806.

Vedi anche: Lista degli Inquisitori di Capodistria

Bibliografia

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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