Madruzzo, Cristoforo

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


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Cristoforo Madruzzo (Madruzzo, 5 luglio 1512 - Tivoli, 5 luglio 1578) è stato un cardinale e diplomatico, principe-vescovo di Trento e di Bressanone.

Biografia

Membro di una famiglia della feudalità trentino-tirolese (quindi bilingue) molto legata agli Asburgo, studiò a Padova (1531-32) e a Bologna (1532-37), mantenendosi con le rendite dei diversi benefici ecclesiastici nel frattempo accumulati. Fu allievo di Ugo Boncompagni. Alla morte di Bernardo Cles, di cui il padre Giovanni Gaudenzio Madruzzo era stato stretto collaboratore, fu nominato vescovo di Trento (5 agosto 1539). Nel 1540 si recò nelle Fiandre per rendere omaggio a Carlo V (che quindi ricevette fastosamente a Trento nel 1541 e nel 1543) e partecipò quindi alla dieta di Hagenau (Alsazia), dove incontrò Giovanni Morone, allora nunzio alla corte imperiale.
Nel 1542 ottenne anche il vescovado di Bressanone. In quello stesso anno era nominato cardinale in pectore, grazie alle pressioni imperiali su Paolo III. La nomina effettiva arrivò il 7 gennaio 1545, alla vigilia dell'apertura del concilio di Trento.
Mediatore tra Roma e i principi protestanti tedeschi a tutela degli interessi dell'imperatore, durante il concilio sostenne posizioni teologiche molto "aperte" e concilianti, per es. si disse pienamente favorevole alla diffusione della lettura della Bibbia in volgare tra i laici. Nel 1546 partecipò alla dieta di Ratisbona e nel 1547 a quella di Augusta. Si oppose, senza successo, al trasferimento del concilio a Bologna, in contrasto con i vertici romani, e fece pressioni sul papa per conto dell'imperatore per un ritorno del concilio a Trento quanto prima possibile. Nel maggio 1548 fece eleggere il nipote Ludovico Madruzzo suo coadiutore a Trento con diritto di successione. Accompagnò quindi Massimiliano d'Asburgo (futuro imperatore) in Spagna, quindi accompagnò Filippo d'Asburgo (il futuro Filippo II) a Bruxelles presso la corte imperiale. Nel 1549 fu anche ad Aquisgrana e a Praga.
Partecipò al tormentato conclave del 1549-50. Ospitò quindi di nuovo il concilio a Trento nel 1551-52: durante tale fase si espresse a favore della concessione del calice ai laici. Nel 1552 ospitò Carlo V a Bressanone. In quello stesso anno nominò suo coadiutore a Bressanone un altro nipote, Johann Thomas von Spaur, che governò il principato vescovile in sua assenza e gli succedette alla sua morte.
Partecipò ai due conclavi del 1555, schierandosi decisamente contro l'elezione di Gian Pietro Carafa, che però non riuscì ad impedire. Dal dicembre 1555 all'agosto 1557 fu governatore di Milano. Si recò quindi a Bruxelles per riferire a Filippo II.
Dalla fine del 1557 si occupò prevalentemente degli affari del suo casato. Non partecipò all'ultima fase del concilio di Trento, riapertosi nel 1561. Si stabilì a Roma, dove rappresentò informalmente gli Asburgo. Dal 1560 al 1564 fu legato papale nelle Marche, nel 1566 fu governatore di Spoleto, dal 1569 al 1578 di Gualdo Tadino.

Madruzzo fu membro della Congregazione del Sant'Uffizio dal 1560 al 1564 (inclusovi da Pio IV – la prima documentazione della sua partecipazione ai lavori della Congregazione è datata 13 novembre 1560 – non venne confermato nella nuova riorganizzazione della Congregazione varata dallo stesso pontefice il 2 agosto 1564).

Morì il 5 luglio 1578 a villa d'Este a Tivoli.

Bibliografia

Links

Article written by Daniele Santarelli | Ereticopedia.org © 2013

et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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