Ixabetta da Lampugnano

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Ixabetta da Lampugnano è stata una donna condannata a morte per stregoneria a Milano nel 1519.

Il suo caso è citato nella Storia di Milano di Giovanni Andrea Prato. Abitava nei pressi della Chiesa del Carmine e fu accusata di adescare bambini per poi ucciderli per cavar loro il sangue e smembrarli. Secondo le testimonianze, fu scoperta nel giorno del Corpus Domini a causa di una sua gatta che aveva portato nella casa di un vicino la mano di una delle sue vittime, una bambina di cinque anni. Fu sottoposta al supplizio della ruota e poi bruciata sul rogo il 12 luglio 1519 nella piazza di fronte al Castello Sforzesco.

Bibliografia

  • Giuseppe Farinelli, Ermanno Paccagnini, Processo per stregoneria a Caterina de Medici 1616-1617, Rusconi, Milano 1989, p. 68.

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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