Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Claudio Borelli, francese, rinnegato in seguito alla sua cattura da parte dei Turchi, fu esaminato dall'Inquisizione veneziana nel 1588.
Cenni sulla vicenda
Il processo, brevissimo, si svolse a Venezia dal 20 al 22 dicembre 1588 ed è costituito da due sole testimonianze. La parte più interessante del processo riguarda le notizie biografiche sull’imputato, che sono insolitamente ampie e dettagliate. Egli sostenne di avere 24 anni (sarebbe quindi nato nel 1564) e di venire dalla Francia, per la precisione da Marsiglia. Quando aveva 11 o 12 anni (quindi nel 1575 o 1576), era andato a viaggiare per mare, e la nave su cui si era imbarcato, che veniva dalla Sicilia, era stata catturata dai Turchi; così lui e tutti gli altri imbarcati erano stati fatti schiavi. In quanto cristiano, l’imputato veniva oltraggiato e offeso dai Turchi; così si era fatto circoncidere e aveva cominciato a vivere come i Turchi, ma mantenendo sempre il desiderio di tornare cristiano.
Tendenze eterodosse
In questo caso, non siamo di fronte ad un processo per eresia nel senso comune del termine, ma ad una richiesta di riammissione alla fede cristiana. Infatti, nella dichiarazione di riconciliazione dell’imputato, fra Stefano Guaraldi da Cento, inquisitore di Venezia, comunicava di averlo riammesso nella comunità dei fedeli cristiani, rendendolo nuovamente degno di ricevere i Sacramenti.
Fonti e bibliografia
- Archivio di Stato di Venezia, Sant'Uffizio, b. 62, fasc. 2.
- Giuseppina Minchella, Frontiere aperte. Musulmani, ebrei e cristiani nella Repubblica di Venezia (XVII secolo), Viella, Roma 2015, p. 55.
Article written by Francesca De Poli | Ereticopedia.org © 2021
et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]